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Labirinti del tempo

Labirinti del tempo

Labirinti del tempo, il linguaggio temporale dell’arte fra spazio e materia.

La scorsa settimana Milano si è di nuovo “vestita” d’arte ; oltre alla fiera Affordable Art , diverse gallerie hanno inaugurato le proprie esposizioni nei percorsi limitrofi all’evento :

la Galleria MA-EC (Milan Art & Events Center) situata nelle affascinanti sale dello storico Palazzo Durini, a pochi passi dal Duomo, ha presentato 3 artisti tra i più  interessanti del panorama contemporaneo che si confrontano sulla loro interpretazione del concetto del Tempo.

Ad accogliere i visitatori nella prima sala, le sculture in gasbeton di Andrea Famà, Kronos/Aión.

Per Aion l’atto del compiersi non esiste, l’azione rimane lì, svuotata, pura, eterna. Il consacramento dell’opera d’arte sta nell’atto finale, nell’attimo in cui viene compiuta, ovvero nel momento in cui l’artista smette di muoversi nel tempo ordinario e fissa l’azione in un istante di immutabilità, in cui creatività e tecnica si fondono in un’unità e danno vita all’opera d’arte. L’artista celebra i richiami alla natura, modellando su semplici materiali moderni quotidiani come gesso, plastica e in questo caso cemento, modellando a vivo su di essi frastagliature , increspature, rilievi e intarsi.

Labirinti del tempo

Nella sala centrale l’esposizione continua con le opere di Maria Jole Serreli che presenta alcuni lavori inediti del progetto Ikigai. Scrive il critico Flaminia Fanari: “Accanto ai lavori appartenenti alle Stanze identitarie, i luoghi della memoria che infondono respiro vitale agli oggetti di famiglia, troviamo il nucleo originario di un imponente progetto materico-concettuale, in cui la riflessione sul profondo senso della vita inizia con la ricerca del proprio ikigai.” Il percorso artistico di Jole, che prosegue da anni con la ricerca costante della celebrazione di oggetti e materiali di tradizione domestica , ristabilisce l’equilibrio armonico del presente attraverso solidi legami col mondo circostante e col passato. Accogliendo nel proprio patrimonio culturale e culturale alcuni principi fondanti delle filosofie dell’Asia orientale, l’artista crea nuovi legami che completano la sua visione naturalistica e intimista del mondo e aprono le sue Stanze alla natura.

Labirinti del tempo

L’itinerario artistico della mostra si conclude con le opere su carta e su tela di Agostino Tulumello, facenti parte del ciclo Tempo materico.

Scrive il critico Franco Spena: “Mettiamo per ipotesi un istante, una porzione di tempo fermato nel momento del suo farsi, un attimo prima del suo proporsi presenza possibile e, in questo spazio, allestire un teatro di segni e di gesti, impossibili allusioni dell’esistere. In questa temporalità interrotta, in questo spaccato, in questa tranche di assenza, il tempo scende su se stesso e traduce alla vista i suoi ritmi nascosti, i suoi gesti segreti, i proponimenti ritmici del suo disporsi nello spazio.”

La mostra prosegue fino al 23 febbraio 2019, per maggiori informazioni :info.milanart@gmail.com  –  www.ma-ec.it

Barbara Santoni 

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