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Sostenibilità carta vincente per il tessile italiano

L’industria tessile italiana, dalle macchine ai prodotti puntano alla sostenibilità quale carta vincente per il rilancio.

Archiviato il 2014 con luci e ombre (v. precedente articolo), il meccanotessile italiano guarda con ottimismo all’anno in corso. E dopo vent’anni, Milano ospita ITMA 2015 la più importante fiera del settore. La stessa ITMA 2015, i segnali di ripresa e le idee che non mancano sono dunque l’occasione per esaltare l’eccellenza della tecnologia italiana e per stimolare nuovi investimenti nella filiera tessile italiana.

Questo in sostanza il concetto espresso da Raffaella Carabelli, presidente della Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinario per l’Industria Tessile, che ha dato una nota di ottimismo alla platea dei numerosi giornalisti intervenuti da tutto il mondo a festeggiare insieme ai soci Acimit, I 70 anni dalla fondazione.

Sostenibilità carta vincente per il tessile italiano

Il 2014 è stato un anno di transizione per il settore in cui la produzione ha subito un modesto calo (-1%) rispetto al 2013, attestandosi su un valore di poco superiore ai 2300 milioni di euro. Terminato anche il ciclo di calo delle esportazioni attestate sui valori dell’anno precedente, poco meno di 2000 milioni di euro, soprattutto verso Asia ed Europa che hanno assorbito l’81% delle vendite estere nonostante la scarsa dinamicità della domanda cinese. Aumentate le esportazioni verso India, Bangladesh e Vietnam e buoni risultati fsi sono registrati in Turchia, Stati Uniti e Iran.

Ma all’assemblea ACIMIT si è parlato soprattutto del 2015 e in particolare delle novità che porterà ITMA al settore: molte e interessanti nei tre grandi gruppi in cui è suddivisa l’esposizione: filature e tessitura; maglieria; stampa, tintura e finissaggio, quest’ultima che prende la parte del leone.
Il settore dovrebbe quindi beneficiare dei fattori che a livello macroeconomico stanno facendo pendere le previsioni verso un cauto ottimismo. In particolare, sul mercato interno un clima di fiducia più diffuso si ritiene possa incentivare gli investimenti in macchinari da parte delle aziende tessili, che potranno aumentare il loro export grazie all’euro più debole. All’estero, invece, si attende il recupero della domanda proveniente dalla Cina, che continua a rappresentare il primo mercato dell’export italiano di macchine tessili.

ITMA 2015, che si terrà a Milano dal 12 al 19 novembre, dovrà costituire un volano capace di stimolare gli investimenti italiani nel settore tessile.
«Le nostre aziende, – ha commentato Raffaella Carabelli – confidano molto nell’evento del prossimo novembre. Lo dimostrano le cifre sulla presenza italiana alla manifestazione: quasi 430 espositori, circa 31mila metri quadrati, con un aumento della superficie occupata di oltre il 50% rispetto all’edizione precedente a Barcellona. Il 30% dell’area espositiva totale a ITMA sarà targato Italia.»

Grazie al sostegno economico e organizzativo del Ministero dello Sviluppo Economico e di ICE-Agenzia, Acimit sta lanciando diverse iniziative a sostegno dell’industria italiana, con l’organizzazione di missioni dai principali Paesi partner, premi per studenti stranieri del settore che avranno l’opportunità di venire a Milano per conoscere la produzione italiana.

Alessandro Liberatori in rappresentanza dell’ICE ha affermato che «Le nostre tecnologie tessili sono considerate di livello qualitativo elevato, e per noi questo è un elemento di grande orgoglio e soddisfazione, che ci spinge a sostenere in maniera sempre più convinta e decisa le aziende italiane, attraverso una collaborazione efficace, ormai consolidata e collaudata, con l’Associazione di categoria.» Per ITMA il Ministero dello Sviluppo ha predisposto, in collaborazione con ACIMIT, il Progetto Speciale ITMA Milano 2015, con l’obiettivo di consentire alle numerosissime aziende italiane presenti in fiera di massimizzare gli sforzi che autonomamente sostengono.

All’ITMA si parlerà soprattutto di sostenibilità, come indica il tema di questa edizione “Master the art of sustainable innovation”. «La filiera tessile si sta indirizzando verso processi produttivi maggiormente competitivi, dove la riduzione dei costi produttivi, attraverso un minore consumo di acqua, energia e materie prime, si combina con l’ attenzione all’ambiente. In questa situazione i costruttori italiani sono partner ideali per le aziende tessili che fanno della sostenibilità il valore aggiunto della propria produzione» – ha concluso la presidente di Acimit.

Consulenti di Acimit per i tre settori che abbiamo citato, hanno poi illustrato quali saranno le innovazioni tecnologiche che le aziende italiane metteranno in evidenza all’ITMA, un temo su cui torneremo.

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