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Frenata del settore meccanotessile

L’assemblea Acimit conferma la frenata del settore meccanotessile.

L’annuale Assemblea dei costruttori Italiani di macchine tessili sono stati presentati i dati del settore, fortemente condizionati dalla pandemia.

Alessandro Zucchi, presidente di ACIMIT: “La profonda incertezza che caratterizza questo periodo richiede alle aziende di essere pronte al cambiamento e puntare ancora di più sull’innovazione”.

Il mondo che ci attende nel periodo post Covid-19 è stato il filo conduttore dell’assemblea di ACIMIT, l’Associazione di categoria, tenutasi a Milano il 6 ottobre. “Nei prossimi anni si accentuerà il clima di incertezza che stiamo vivendo. Alle emergenze sanitarie si aggiungeranno ulteriori tensioni geopolitiche che già adesso influenzano pesantemente le condizioni di business” ha detto il presidente di ACIMIT, Alessandro Zucchi, presentando i dati di consuntivo 2019 e le previsioni per l’anno in corso.

Nel 2019 la produzione italiana di macchine tessili è diminuita dell’11% rispetto al 2018, mentre il calo delle esportazioni è stato del 12%. La decisa flessione dell’attività produttiva nel 2019 si è riscontrato sia sui mercati esteri che in Italia. Sulla componente estera ha pesato il diffuso indebolimento della domanda sia sui principali mercati asiatici che europei. Tale indebolimento ha riguardato anche gli Stati Uniti ed il Sud America. Analogo scenario si è osservato anche in Italia, dove sia le importazioni di macchinari di origine estera che le consegne dei costruttori italiani hanno subito un significativo decremento.

La precaria situazione congiunturale dell’industria meccano tessile italiana ad inizio 2020, già pregiudicata dalla debolezza della domanda mondiale, ha subito, poi, il forte impatto dovuto alla pandemia. Le ripercussioni sono evidenziate dalla raccolta ordini delle aziende italiane, monitorata dalla nostra Associazione a cadenza trimestrale. L’indice degli ordinativi nei primi sei mesi dell’anno ha ceduto il 39% rispetto al periodo gennaio-giugno 2019. Il quadro recessivo resta confermato per l’intero 2020, nonostante alcuni timidi segnali di recupero si siano registrati nel terzo trimestre. Solamente nel 2021 si prevede un recupero verso livelli esportativi del periodo precedente al Covid-19.

Anche dopo la ripartenza seguita al lockdown –  ha affermato Zucchirestano oggettive difficoltà nell’operare quotidiano. La principale di queste è relativa alle trasferte estere dei nostri dipendenti, date le limitazioni che permangono alla libera circolazione delle persone”.

L’esperienza di questi mesi ha dimostrato l’urgenza di accelerare la trasformazione digitale delle imprese. ACIMIT continua ad affiancare le proprie associate in questo processo di sviluppo. Lo ha fatto, in particolare, avviando il progetto di una certificazione digitale in collaborazione con il prof. Marco Taisch e il suo team di ricerca del Manufacturing Group della School of Management del Politecnico di Milano. “Abbiamo elaborato un modello concettuale dei dati gestionali produttivi di macchina e di processo che possano essere utili al cliente per identificare e calcolare i relativi KPI (Key Performance Indicators) produttivi –  spiega Zucchi –  Il modello dati costituirà uno dei requisiti per ottenere la certificazione digitale ACIMIT, che attesterà la facilità di integrazione delle macchine tessili presso il cliente”.

La parte pubblica dell’Assemblea ACIMIT ha affrontato le prospettive future nel mondo post Covid-19. Alan Friedman, noto giornalista e scrittore, nel moderare la tavola rotonda “Il mondo post Covid-19: la certezza dell’incertezza”, seguita alla parte privata dell’Assemblea, ha elencato i punti interrogativi che si stagliano all’orizzonte e che mirano la ripresa. Primo fra tutti quello riguardante le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in grado di influenzare il quadro economico mondiale. Paolo Magri, vicepresidente esecutivo di Ispi, ha sottolineato come la pandemia in corso ha accentuato quel pericoloso processo di deglobalizzazione già posto in essere dalle tendenze protezionistiche osservate negli ultimi anni. Alberto Paccanelli, imprenditore tessile e presidente di Euratex, la federazione europea del tessile e abbigliamento, ha evidenziato le difficoltà in cui versano molte piccole e medie imprese della filiera, soprattutto nel settore abbigliamento. Paccanelli ha, inoltre, indicato alcuni fronti su cui tessile e meccanotesille italiano potranno accentuare la collaborazione per restare competitivi anche in futuro: digitalizzazione e sostenibilità, soprattutto nell’ambito del riciclo delle fibre tessili. Nel prospettare il futuro del settore italiano delle macchine tessili, infine, Alessandro Zucchi, ha esortato i costruttori italiani a continuare ad innovare. Non solo nella produzione, ma anche nel ridefinire i modelli di business per disegnare il new normal piuttosto che adeguarsi ad esso.

Frenata del settore meccanotessile

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