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I damaschi di Lorsica

La tessitura serica di damaschi e lampassi è stata per secoli l’attività principale di Lorsica. Oggi resta una sola tessitura familiare che si tramanda l’arte dal 1500.

All’epoca dell’antica Repubblica di Genova una delle attività manifatturiere più operose praticate nel suo territorio era la fabbricazione dei tessuti serici che venivano esportati in tutto il mondo. Non a caso i damaschi, i lampassi, i macramè, gli shantung di seta realizzati soprattutto nella Liguria di levante, erano chiamati Velours de Gênes dai francesi e Genoa Velvets dagli inglesi. Zoagli per i velluti e Lorsica per i damaschi sono le due località in cui ancora oggi si producono tessuti finissimi con i tradizionali metodi artigianali.

Il Museo del Damasco di Lorsica è sorto nel 2007 per conservare la memoria di quest’arte antica, grazie al Comune, alla Regione e soprattutto alla famiglia De Martini, unica azienda familiare tuttora operante, che ha raccolto le attrezzature e i tessuti che vi sono esposti.

Lorsica è un piccolo, tipico borgo dell’entroterra ligure, in una valle secondaria della Fontanabuona – nota per le ardesie – che tutto il mondo apprezza per la tessitura di preziose stoffe in seta: damaschi, lampassi, taffetas, shantung, macramè.
Un’industria artigianale che giunse in questo del piccolo comune nel XVI secolo quando praticamente tutte le famiglie avevano una propria tessitura, e molte coltivavano anche i bachi da seta. Oggi resta la Tessitura De Martini condotta dalla famiglia, che difende la storia e la qualità dei prodotti utilizzando le tecniche tradizionali. Visitiamo il Museo che traccia le linee di questa storia ed espone una campionatura della produzione nei secoli: ci fa da guida Stefania De Martini, titolare con il marito della stessa tessitura artigianale, in cui lavora anche la mamma. Non è certa l’origine di questa attività a Lorsica: c’è chi parla di provenienza fiorentina, ma è certo che fu promossa dalla Repubblica di Genova che aveva qui la sua fucina di produzione di tessuti pregiati che esportava in tutte le corti d’Europa.

L’umile villaggio di Lorsica fornisce alla superba Genova i damaschi, le tele d’oro e d’argento, i rasi, le stoffe di seta d’ogni genere le quali, da quel primo ed importante emporio del commercio italiano vanno ad onorare le tolette delle gentil matrone della nobiltà e della borghesia”, scriveva G.Brignardello in “Merletti del circondario di Chiavari”.
La meritata fama del damasco apprezzato nel mondo per la luminosità del tessuto, per la perfezione dei disegni e per la solidità e compattezza del tessuto, è dovuta all’elevato numero dei fili dell’ordito, che ne fanno sì un prodotto assai pregiato, ma che richiede una lavorazione lunghissima e di precisione. Per dare un’indicazione ci vuole un mese, tra preparazione e tessitura, per produrre un centimetro di stoffa. Sembra un’esagerazione, ma basta osservare tutte le operazioni necessarie e gli stessi telai jacquard a mano per non avere dubbi.

Telai jacquard, che seppure azionati a mano qui sono considerati ‘moderni’: prima dell’invenzione di Monsieur Joseph Marie Jacquard i disegni erano eseguiti a mano, ed era una specialità che faceva dei lorsicesi dei tessitori molto richiesti, che spesso le aziende di Como e Milano cercavano di portarsi via. Il loro lavoro consisteva nel saper manovrare con perizia tutta la serie di fili, quasi fossero dei burattinai. Il telaio era azionato dal tessitore con due aiutanti che, stando sopra il telaio, azionavano il dispositivo per la formazione del passo tra i fili dell’ordito leggendo da un disegno detto ‘messa in carta’ che conteneva lo schema quadrettato del tessuto.

I disegni classici sono quelli della palma, della rosa e del prezzemolo, insuperabili per la loro precisione, così come stupendi ed altrettanto pregiati sono, nei lampassi, l’ape napoleonica in campo azzurro, il rigato stile Luigi XVI e i nodi d’amore: la manifattura “Figli di Demartini Giuseppe” vanta oltre 300 disegni esclusivi che la famiglia si tramanda le sue stoffe rigorosamente a mano dal 1500, un prodotto che i telai industriali non riescono a imitare, come facilmente di nota dalla differenza al tatto alla vista. Oggi con il ‘nuovo’ telaio di 12 metri, si è in grado di produrre 6 metri di tessuto al giorno. I committenti lo sanno e hanno pazienza. Per chi vuole seguire le diverse operazioni nella produzione dei damaschi può seguire questo video, la cui comprensione può risultare a volte difficile, in quanto il dialogo è in lingua genovese.

La tessitura serica di damaschi e lampassi è stata per secoli l'attività principale di Lorsica. Oggi resta una sola tessitura familiare che si tramanda l'arte dal 1500. All'epoca dell'antica Repubblica di Genova una delle attività manifatturiere più operose praticate nel suo territorio era la fabbricazione dei tessuti serici che venivano esportati in tutto il mondo. Non a caso i damaschi, i lampassi, i macramè, gli shantung di seta realizzati soprattutto nella Liguria di levante, erano chiamati Velours de Gênes dai francesi e Genoa Velvets dagli inglesi. Zoagli per i velluti e Lorsica per i damaschi sono le due località in cui ancora oggi si producono tessuti finissimi con i tradizionali metodi artigianali. Il Museo del Damasco di Lorsica è sorto nel 2007 per conservare la memoria di quest'arte antica, grazie al Comune, alla Regione e soprattutto alla famiglia De Martini, unica azienda familiare tuttora operante, che ha raccolto le attrezzature e i tessuti che vi sono esposti. Lorsica è un piccolo, tipico borgo dell'entroterra ligure, in una valle secondaria della Fontanabuona – nota per le ardesie – che tutto il mondo apprezza per la tessitura di preziose stoffe in seta: damaschi, lampassi, taffetas, shantung, macramè. Un'industria artigianale che giunse in questo del piccolo comune nel XVI secolo quando praticamente tutte le famiglie avevano una propria tessitura, e molte coltivavano anche i bachi da seta. Oggi resta la Tessitura De Martini condotta dalla famiglia, che difende la storia e la qualità dei prodotti utilizzando le tecniche tradizionali. Visitiamo il Museo che traccia le linee di questa storia ed espone una campionatura della produzione nei secoli: ci fa da guida Stefania De Martini, titolare con il marito della stessa tessitura artigianale, in cui lavora anche la mamma. Non è certa l'origine di questa attività a Lorsica: c'è chi parla di provenienza fiorentina, ma è certo che fu promossa dalla Repubblica di Genova che aveva qui la sua fucina di produzione di tessuti pregiati che esportava in tutte le corti d'Europa. “L'umile villaggio di Lorsica fornisce alla superba Genova i damaschi, le tele d'oro e d'argento, i rasi, le stoffe di seta d'ogni genere le quali, da quel primo ed importante emporio del commercio italiano vanno ad onorare le tolette delle gentil matrone della nobiltà e della borghesia”, scriveva G.Brignardello in “Merletti del circondario di Chiavari”. La meritata fama del damasco apprezzato nel mondo per la luminosità del tessuto, per la perfezione dei disegni e per la solidità e compattezza del tessuto, è dovuta all'elevato numero dei fili dell'ordito, che ne fanno sì un prodotto assai pregiato, ma che richiede una lavorazione lunghissima e di precisione. Per dare un'indicazione ci vuole un mese, tra preparazione e tessitura, per produrre un centimetro di stoffa. Sembra un'esagerazione, ma basta osservare tutte le operazioni necessarie e gli stessi telai jacquard a mano per non avere dubbi. Telai jacquard, che seppure azionati a mano qui sono considerati 'moderni': prima dell'invenzione di Monsieur Joseph Marie Jacquard i disegni erano eseguiti a mano, ed era una specialità che faceva dei lorsicesi dei tessitori molto richiesti, che spesso le aziende di Como e Milano cercavano di portarsi via. Il loro lavoro consisteva nel saper manovrare con perizia tutta la serie di fili, quasi fossero dei burattinai. Il telaio era azionato dal tessitore con due aiutanti che, stando sopra il telaio, azionavano il dispositivo per la formazione del passo tra i fili dell'ordito leggendo da un disegno detto 'messa in carta' che conteneva lo schema quadrettato del tessuto. I disegni classici sono quelli della palma, della rosa e del prezzemolo, insuperabili per la loro precisione, così come stupendi ed altrettanto pregiati sono, nei lampassi, l'ape napoleonica in campo azzurro, il rigato stile Luigi XVI e i nodi d'amore: la manifattura “Figli di Demartini Giuseppe” vanta oltre 300 disegni esclusivi che la famiglia si tramanda le sue stoffe rigorosamente a mano dal 1500, un prodotto che i telai industriali non riescono a imitare, come facilmente di nota dalla differenza al tatto alla vista. Oggi con il 'nuovo' telaio di 12 metri, si è in grado di produrre 6 metri di tessuto al giorno. I committenti lo sanno e hanno pazienza. Per chi vuole seguire le diverse operazioni nella produzione dei damaschi può seguire questo video, la cui comprensione può risultare a volte difficile, in quanto il dialogo è in lingua genovese. ALCUNE DIDASCALIE DI IMMAGINI IMPORTANTI 20170107_121118 Foto d'epoca (1929) che mostra il lavoro del nonno De Martini che manovra i fili dell'ordito come un burattinaio. Silk damasks in Lorsica La complessa struttura i fili che regola il 'passo' per realizzare i disegni con il 'moderno' telaio Jacquard I damaschi di Lorsica Le schede perforate per lo schema del disegno. Le tessiture industriali oggi sono informatizzate. I damaschi di Lorsica I damaschi di Lorsica La preparazione delle treccia e quella successiva dei subbi richiedono tempo e precisione 20170107_110536 Il disegno con l'ape NapoleonicaFoto d’epoca (1929) che mostra il lavoro del nonno De Martini che manovra i fili dell’ordito come un burattinaio.

Silk damasks in Lorsica

La complessa struttura i fili che regola il ‘passo’ per realizzare i disegni con il ‘moderno’ telaio Jacquard

I damaschi di Lorsica

Le schede perforate per lo schema del disegno. Le tessiture industriali oggi sono informatizzate.

La tessitura serica di damaschi e lampassi è stata per secoli l'attività principale di Lorsica. Oggi resta una sola tessitura familiare che si tramanda l'arte dal 1500.  All'epoca dell'antica Repubblica di Genova una delle attività manifatturiere più operose praticate nel suo territorio era la fabbricazione dei tessuti serici che venivano esportati in tutto il mondo. Non a caso i damaschi, i lampassi, i macramè, gli shantung di seta realizzati soprattutto nella Liguria di levante, erano chiamati Velours de Gênes dai francesi e Genoa Velvets dagli inglesi. Zoagli per i velluti e Lorsica per i damaschi sono le due località in cui ancora oggi si producono tessuti finissimi con i tradizionali metodi artigianali.  Il Museo del Damasco di Lorsica è sorto nel 2007 per conservare la memoria di quest'arte antica, grazie al Comune, alla Regione e soprattutto alla famiglia De Martini, unica azienda familiare tuttora operante, che ha raccolto le attrezzature e i tessuti che vi sono esposti.  Lorsica è un piccolo, tipico borgo dell'entroterra ligure, in una valle secondaria della Fontanabuona – nota per le ardesie – che tutto il mondo apprezza per la tessitura di preziose stoffe in seta: damaschi, lampassi, taffetas, shantung, macramè. Un'industria artigianale che giunse in questo del piccolo comune nel XVI secolo quando praticamente tutte le famiglie avevano una propria tessitura, e molte coltivavano anche i bachi da seta. Oggi resta la Tessitura De Martini condotta dalla famiglia, che difende la storia e la qualità dei prodotti utilizzando le tecniche tradizionali.  Visitiamo il Museo che traccia le linee di questa storia ed espone una campionatura della produzione nei secoli: ci fa da guida Stefania De Martini, titolare con il marito della stessa tessitura artigianale, in cui lavora anche la mamma.  Non è certa l'origine di questa attività a Lorsica: c'è chi parla di provenienza fiorentina, ma è certo che fu promossa dalla Repubblica di Genova che aveva qui la sua fucina di produzione di tessuti pregiati che esportava in tutte le corti d'Europa.  “L'umile villaggio di Lorsica fornisce alla superba Genova i damaschi, le tele d'oro e d'argento, i rasi, le stoffe di seta d'ogni genere le quali, da quel primo ed importante emporio del commercio italiano vanno ad onorare le tolette delle gentil matrone della nobiltà e della borghesia”, scriveva G.Brignardello in “Merletti del circondario di Chiavari”. La meritata fama del damasco apprezzato nel mondo per la luminosità del tessuto, per la perfezione dei disegni e per la solidità e compattezza del tessuto, è dovuta all'elevato numero dei fili dell'ordito, che ne fanno sì un prodotto assai pregiato, ma che richiede una lavorazione lunghissima e di precisione. Per dare un'indicazione ci vuole un mese, tra preparazione e tessitura, per produrre un centimetro di stoffa. Sembra un'esagerazione, ma basta osservare tutte le operazioni necessarie e gli stessi telai jacquard a mano per non avere dubbi.  Telai jacquard, che seppure azionati a mano qui sono considerati 'moderni': prima dell'invenzione di Monsieur Joseph Marie Jacquard i disegni erano eseguiti a mano, ed era una specialità che faceva dei lorsicesi dei tessitori molto richiesti, che spesso le aziende di Como e Milano cercavano di portarsi via. Il loro lavoro consisteva nel saper manovrare con perizia tutta la serie di fili, quasi fossero dei burattinai. Il telaio era azionato dal tessitore con due aiutanti che, stando sopra il telaio, azionavano il dispositivo per la formazione del passo tra i fili dell'ordito leggendo da un disegno detto 'messa in carta' che conteneva lo schema quadrettato del tessuto.  I disegni classici sono quelli della palma, della rosa e del prezzemolo, insuperabili per la loro precisione, così come stupendi ed altrettanto pregiati sono, nei lampassi, l'ape napoleonica in campo azzurro, il rigato stile Luigi XVI e i nodi d'amore: la manifattura “Figli di Demartini Giuseppe” vanta oltre 300 disegni esclusivi che la famiglia si tramanda le sue stoffe rigorosamente a mano dal 1500, un prodotto che i telai industriali non riescono a imitare, come facilmente di nota dalla differenza al tatto alla vista. Oggi con il 'nuovo' telaio di 12 metri, si è in grado di produrre 6 metri di tessuto al giorno. I committenti lo sanno e hanno pazienza.  Per chi vuole seguire le diverse operazioni nella produzione dei damaschi può seguire questo video, la cui comprensione può risultare a volte difficile, in quanto il dialogo è in lingua genovese.  ALCUNE DIDASCALIE DI IMMAGINI IMPORTANTI  20170107_121118 Foto d'epoca (1929) che mostra il lavoro del nonno De Martini che manovra i fili dell'ordito come un burattinaio.  Silk damasks in Lorsica  La complessa struttura i fili che regola il 'passo' per realizzare i disegni con il 'moderno' telaio Jacquard  I damaschi di Lorsica  Le schede perforate per lo schema del disegno. Le tessiture industriali oggi sono informatizzate.  I damaschi di Lorsica            I damaschi di Lorsica    La preparazione delle treccia e quella successiva dei subbi richiedono tempo e precisione  20170107_110536 Il disegno con l'ape Napoleonica

I damaschi di LorsicaLa preparazione delle treccia e quella successiva dei subbi richiedono tempo e precisione

 

20170107_110536 Il disegno con l’ape Napoleonica

 

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