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Il new deal di Monna Lisa

ITMA 2015 ha segnato una svolta nel campo della stampa tessile, e in particolare un punto di accelerazione per quanto riguarda quelle che il mercato riconosce come le prime macchine digitali e tuttora quelle caratterizzate dalla più elevata qualità: Monna Lisa Evo3 e Vinci, frutto della collaborazione fra Epson e le due società comasche F.lli Robustelli For.Tex.

Per approfondire questo tema ci rechiamo al TSC – Textile Solution Center – di Fino Mornasco (CO), il polo di ricerca e formazione al servizio della stampa tessile digitale su scala industriale, nato dall’unione della tecnologia di stampa inkjet piezo di Epson e l’esperienza nel trattamento della stampa dei tessuti di For.Tex. Il TSC è anche un laboratorio per l’intero processo di stampa digitale dei tessuti, dal pre-trattamento, campo di specializzazione di For.Tex, al post trattamento.

For.Tex, società fondata nel 1986 da Pietro Roncoroni dopo aver maturato la sua esperienza presso il più importante gruppo chimico italiano, è specializzata nella produzione e vendita di coloranti, pigmenti, paste, addensanti e altri prodotti per la stampa su tessuto.

Centro ricerca digitale

Oggi Roncoroni, presidente non solo di For.Tex ceduta a Epson con la completa acquisizione da parte della società giapponese nel 2015, ma anche del centro di Fino Mornasco, si occupa attivamente di promozione e approfondimento tecnico della stampa digitale.

È quindi la persona più qualificata per fare il punto sulla stampa tessile. «For.Tex è nata e opera non solo nel comasco ma anche a livello internazionale – ci dice – che è il polo mondiale della stampa di altissima qualità e all’avanguardia in questo settore. Non per nulla proprio vicino a Como (Villa Guardia) nasce la Fratelli Robustelli, azienda meccano-tessile che dagli anni ’50 progetta e produce macchine e sistemi per la fotoincisione e la stampa dei tessuti.»

Oggi, mentre la stampa digitale tessile non raggiunge a livello mondiale il 4% – nell’area di Como il 70% della stampa tessile è digitale.

«Di questo 70% – sottolinea Roncoroni – l’80% è prodotta dalle Monna Lisa”

Ricordiamo che la prima Monna Lisa fu presentata sul mercato nel 2003 e quindi può come capostipite di una serie di stampanti digitali ha contribuendo ad aprire una nuova era nella stampa su tessuto. La collaborazione è stata molto proficua sin dall’inizio: F.lli Robustelli ha curato la ingegnerizzazione delle macchine per la stampa implementando la tecnologia micro piezo delle testine Epson, mentre For.Tex ha offerto la propria competenza per lo sviluppo degli inchiostri non tossici all’acqua Genesta.

«Questi inchiostri – ci dice Roncoroni – sono stati formulati per soddisfare gli alti standard di gestione e affidabilità del sistema macchina-inchiostro-testina di stampa. Sono tutte caratteristiche – aggiunge Roncoroni – che garantiscono una elevata qualità di stampa senza spreco di inchiostri, riduzione dei tempi morti e degli scarti di lavorazione.»

Oggi si fa un gran parlare, a partire dalla ultima ITMA 2015 di Milano, di inchiostri a pigmento. È una rivoluzione?

«Gli inchiostri a pigmento nella stampa tessile esistono da alcuni lustri – afferma il presidente di TSC – e non è una novità. Le Monna Lisa utilizzano inchiostri a pigmento dal 2005.»

Monna Lisa Evo3

La stampa non è solo inchiostro

Questo è un tema che ci ripromettiamo di approfondire.

«Ciò che è fondamentale per ottenere un’alta qualità di stampa su ogni tipo di tessuto – prosegue Roncoroni – è la conoscenza della chimica del pre-trattamento. In For.Tex abbiamo nel tempo messo a punto più di 30 formule diverse e conduciamo costantemente prove industriali per ottimizzare la corretta reazione tra inchiostro, fibra, struttura dl tessuto e macchina.»

Cita due casi limite: l’arredamento, i cui tessuti hanno trame molto diverse e spesso complesse. All’opposto, le cravatte di seta, che richiedono disegni molto dettagliati. Qui la goccia d’inchiostro non deve spandere e il prodotto di pre-trattamento è un fattore fondamentale per una stampa perfetta. La Monna Lisa Evo3, esposta a ITMA, e la nuova Vinci di cui abbiamo visto il prototipo, costituiscono quindi da un lato la sintesi dei risultati di questa ricerca congiunta tra Robustelli, Epson e For.Tex, dall’altro una accelerazione nel mondo della stampa digitale.

Queste macchine, per la cui descrizione rimandiamo agli articoli pubblicati dopo ITMA 2015, utilizzano la nuova tecnologia Epson delle testine raddoppiando la produttività senza sacrificare la qualità. La prima produce 700 mq/h, la seconda 1000 mq/h.

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