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Kandinskij il cavaliere errante

Canon a supporto di uno straordinario viaggio immersivo nel mondo di Kandinskij, quale Digital Imaging Partner della mostra “Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione”.

Una mostra filologica – Mudec – Museo delle Culture di Milano – fino al 9 luglio 2017 – che nasce da studi profondi, ma deve una sua originalità al fatto che è anche un viaggio nella Russia, reso possibile grazie alla condivisione con i musei russi. Un viaggio che segue il percorso creativo dell’artista che ha inventato l’astrattismo e che ha cambiato la pittura mondiale. Alcuni capolavori non sono mai arrivati in Italia, di cui si è cercato di capire la grammatica, la sintassi. Si è cercato di capire che cosa vedeva Kandinskij, che cosa l’ha portato a questa svolta.

Il progetto, realizzato a cura della professoressa Silvia Burini e del critico d’arte Ada Masoero, raccoglie 130 opere del celebre artista, provenienti dai più importanti musei del mondo tra cui la Galleria Tret’jakov di Mosca e l’Ermitage di San Pietroburgo. Questa mostra inedita offre un’esperienza di videoproiezione immersiva resa possibile grazie alle tecnologie Canon.

La mostra è stata pensata espressamente per il Mudec sposando la sua vocazione per lo studio e valorizzazione delle culture del mondo. Quindi non l’ennesima mostra di Kandinskij, ma un progetto pensato per questo museo.

Kandinskij fa un vero e proprio viaggio nel 1889, quand’era studente di giurisprudenza, nelle fonti popolari della cultura russa,che provengono direttamente dalla regione che lui visitò e da quello che vide e percepì. È la prima volta che queste opere esposte vengono collocate a fianco delle opere di Kandinskij non come semplici evocazioni o suggestioni ma confronti rigorosamente filologici e riscontri stringenti. Si vedrà ad esempio il tema del disco solare che ricorre nei tessuti e in piccoli oggetti ordinari che si ritrova identico nello scudo del San Giorgio che  ha dipinto. Un mondo di segni visivi primari, essenziali e geometrizzanti che egli portava dentro di sé sin dalla sua infanzia e che da questo suo viaggio a Volod lo avrebbe guidato alla pittura astratta, ma non nell’immediato sul piano temporale. Hanno dovuto sedimentarsi negli anni nella sua interiorità. Ne tanto meno si è semplicemente appropriato di queste immagini rischiando di cadere in una pittura meramente decorativa. Quindi si tratta di una loro reinterpretazione filtrata attraverso il modello della musica che Kandinskij considera la più astratta di tutte le arti e filtrata attraverso il convincimento, che maturò lentamente in lui, che per raggiungere le regioni dell’astrazione si dovesse abbandonare la riproduzione della realtà fenomenica e visibile come era accaduto fino allora. Abbandonare quindi una pittura narrativa per tuffarsi nell’interiorità dello spirito. Perché solo nell’interiorità dello spirito si potevano ritrovare i segni che saranno il fondamento della sua pittura astratta.

Kandinskij, il cavaliere errante

Kandinskij, il cavaliere errante

Nei suoi dipinti si depositava non la realtà ma la vibrazione generata dalla realtà nello spirito dell’osservatore. Così come ci insegna il suo saggio “lo spirituale nell’arte” che scrisse nel 1910 che diventerà il fondamento della pittura astratta.

Kandinskij è pittore dai 30 anni in poi. Anche se non sono solo queste le fonti di ispirazione, qui al MUDEC si è voluto privilegiare questo punto di vista, per capire quanto queste culture indigene e il loro tipo di arte siano state importanti per l’artista e per molti altri pittori del ‘900 russo.
Le sezioni di questa mostra non sono cronologiche, ma che prendono alcune delle immagini archetipiche del pittore. Il cavaliere errante, il tema del cavallo e del cavaliere che nasce dall’immaginario infantile dalle fiabe ma anche dalle grandi icone russe, dall’emblema di San Giorgio. Anche i giocattoli e le stampe popolari.

Kandinskij, il cavaliere errante

Kandinskij, il cavaliere errante

Mosca madre, è la madre di Kandinskij alla quale resterà legato anche quando lei avrà un altra famiglia, ma è anche la sua città. Ma Mosca madre è perché nella cultura russa Mosca è la madre di tutte le città ed è anche l’immagine dell’antica Russia, quindi un coacervo di impressioni.

Poi si entra nella musica dell’astrazione. Kandinskij desiderava che gli spettatori entrassero nel quadro e quindi per rendere più efficace la comprensione al pubblico ci si è fatti aiutare dalle tecnologie del multimediale, attraverso tre installazioni digitali. Oggetti e suoni che circondano gli spettatori, visual telling, esperienza di cromomusica con un installazione sonora. Un viaggio interiore e spirituale.
L’imponente progetto allestitivo, realizzato in collaborazione con CamerAnebbia, prevede una prima installazione immersiva e multimediale dedicata al tema del viaggio. Il percorso è costruito intervallando proiezioni in movimento, a immagini statiche e oggetti reali ispirati ai viaggi dell’artista; una seconda installazione interattiva fornisce al visitatore una guida interpretativa delle opere e della grammatica di Kandinskij in un gioco di scomposizione e ricomposizione delle opere d’arte attraverso le proiezioni su una parete centrale; infine la terza installazione è costruita in modo che le opere dell’artista proiettate a parete si animino al suono della musica, in una vera e propria danza che segue i movimenti del pubblico accompagnandolo verso l’uscita dalla mostra.

Per la realizzazione delle installazioni Canon ha messo a disposizione 4 proiettori Canon WUX6010 e 1 proiettore Canon WUX450ST, soluzioni che assicurando un’alta fedeltà cromatica e la riproduzione dei contenuti in altissima definizione.

Kandinskij, il cavaliere errante

Kandinskij, il cavaliere errante Kandinskij, il cavaliere errante

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