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Fibre tessili dagli scarti di carne

Ottenuto un filo che dà luogo a fibre tessili ottenute dagli scarti della carne dall’industria della macellazione.

Un ricercatore al Functional Materials Laboratory (FML), in Germania, Philipp Stössel in una sua ricerca sulle fibre sintetiche ecosostenibili, propone un ‘ritorno al futuro’ con fibre prodotte da gelatina (procedimento già noto nel 19° secolo). In collaborazione con l’Advanced Fibers Laboratory di Empa St. Gallen, ha sviluppato un nuovo metodo che permette di ottenere un filamento derivato dal collagene, componente primaria di pelle, ossa, tendini, abbondante come materiale di scarto nei macelli. Dalla precipitazione della gelatina trattata con isopropile Stössel è riuscito a ricavare un filo elastico. E da questa prima “coincidenza” è partita la sua idea per una nuova fibra.

Nel passo successivo, mediante siringhe pressurizzate ha estratto i filamenti guidandoli sopra due rotoli rivestiti di Teflon, e mantenuti costantemente umidi in un bagno di etanolo. In questo modo Stössel ha prodotto qualcosa come 200 metri di filamento al minuto, ne ha lavorati 1000 in un unico filo da cui ha ottenuto un lavoro a maglia.

Il diametro della nuova fibra è di 25 micron, circa la metà di un capello umano. Questa nuova fibra potrebbe avere interessanti applicazioni per il suo potere isolante, ma prima occorre risolvere una problema non secondario: la fibra si scioglie in acqua. Per ora ha aumentato la resistenza all’acqua mediante vari procedimenti chimici, e ha trattato il manufatto (un guanto) con resina epossidica, impregnandola poi con lanolina, per renderla più flessibile.

Mentre Philipp Stössel perfeziona la lavorazione del suo filo, è già importante questo primo risultato che permette di creare un biopolimero utile partendo da prodotti di scarto. Naturalmente si tratta ora di arrivare al perfezionamento della fibra, mentre per passare alla produzione commerciale, Stössel sta cercando partner e finanziatori.

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