info@metainitaly.eu

Avviato il restauro degli arazzi di Marsala

È tempo di arazzi. Dopo il restauro dei 4 arazzi Medicei voluti da Cosimo disegnati dal Bronzino e dal Pontormo tra il 1545 e il 1553 ora esposti nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio è stato avviato il restauro di otto arazzi fiamminghi della chiesa Madre di Marsala.

Sono otto arazzi – 350 cm di larghezza e 500 cm di altezza – che raccontano la guerra giudea del 66 d.C. che portò alla distruzione del Tempio nel 70 d.C.
Questi arazzi costituiscono il patrimonio della chiesa Madre di Marsala, e risalgono al XVI secolo.
Sembra, secondo quanto si racconta, che fossero stati donati a monsignor Antonino Lombardo, già canonico della cattedrale di Mazara e arciprete di Marsala, dalla Regina d’Inghilterra, Maria I Tudor, quale ringraziamento per essere stata salvata e ospitata a Marsala in occasione di una tempesta.

Il restauro si concluderà tra circa un anno, e sarà visibile al pubblico in una nuova struttura in grado di ospitarli e dar modo all’arte tessile, alle maestranze che li realizzarono e a quelle che li stanno ‘curando’, all’arte tessile e pittorica della cultura europea del XVI secolo di tornare a ‘parlare’ al pubblico.

Come riferisce l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI), gli otto arazzi costituiscono oggi la più importante raccolta dopo quella conservata a Napoli nel Museo di Capodimonte.
Questi arazzi furono esposti a lungo – pressoché ignorati – nella zona absidale della chiesa Madre, finché nel 1893 crollò la cupola e si pensò di venderli per ricavarne somme sufficienti alle riparazioni, ma non fu necessario. Nel 1965 si ebbe un primo restauro e gli arazzi trovarono ospitalità all’interno di un piccolo museo che si trovava al confine con l’abside della Chiesa Madre.
Ora è previsto un vero e proprio restauro sotto la direzione del direttore tecnico Giuseppe Ingui con un team composto da Giacomo Mirto, Sonia Caccamo e Lucilla De Angelis.

Nasce un Museo Tessile

Al termine del lento e paziente lavoro di restauro– gli arazzi saranno collocati nella Chiesa del Collegio di Marsala, a dar vita al Museo degli Arazzi e del patrimonio Tessile della Chiesa Madre. «Occorre che su queste competenze si costruiscano scuole di formazione altamente specializzate – ha sottolineato l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà –. Scuole capaci di attrarre in Sicilia capolavori d’arte da tutto il mondo nella prospettiva che la Sicilia possa diventare un riferimento a livello mondiale.»
Il progetto prevede anche il completamento del restauro dei locali e l’allestimento della sala dove, oltre agli otto arazzi, troveranno sede anche antichi e preziosi paramenti sacri, dieci dei quali saranno soggetti a restauro. Il progetto complessivo (restauro degli arazzi e realizzazione del museo), messo a punto dall’architetto Luigi Biondo, ha un costo complessivo di circa 3 milioni di euro (di cui 110.000 euro per gli arazzi e i paramenti).
Il primo arazzo potrebbe essere pronto a settembre 2020, e insieme agli arazzi si potranno ammirare questi gioielli tra le le meraviglie scultoree di Giacomo Serpotta, contenute nell’Oratorio dei Bianchi di Palermo.
Purtroppo, come segnala la nota di AGI, all’uscita ci si imbatterà in un cumulo di immondizia, in una piazzetta dei Bianchi trasformata in discarica.

Leave a Reply