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La XXII Triennale per l’ambiente

Alla cerimonia di apertura della XXII Triennale di Milano un chiaro segnale a riflettere e agire per la difesa del futuro del nostro pianeta e del genere umano.

Nei decenni passati, a partire dal 1923, Le Esposizioni Internazionali della Triennale di Milano hanno coinvolto designer, architetti, artisti, scienziati da tutto il mondo, chiedendo loro di suggerire soluzioni e idee per risolvere le grandi questioni della contemporaneità.

Fu così nel 1947 con la Triennale sulla Ricostruzione, nel 1951 quando il tema fu la standardizzazione e la produzione in serie. Nel 1988 con la riflessione sul Futuro delle Città e nel 1992 sulla sfida ambientale.

Oggi, grazie allo stimolo e alla curiosità di Paola Antonelli e del suo team di ricercatori, grazie alle riflessioni di Stefano Mancuso, il tema era l’urgenza di ricostituire oggi un equilibrio tra la nostra specie e le altre specie viventi.

Tra la Natura e le Città. Nel 2030 gli ambienti urbani ospiteranno circa il 60% della popolazione globale del pianeta (sul 3% della superficie delle terre emerse) e la loro espansione nei prossimi decenni continuerà in modo incessante, soprattutto in Asia e Africa.

Le città consumano il 75% delle risorse naturali del pianeta e sono responsabili dell’emissione di oltre il 70% dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Da cui, il surriscaldamento del pianeta, lo scioglimento dei ghiacciai e gli effetti disastrosi che inondazioni, tifoni e perturbazioni meteorologiche hanno sulle città stesse.

Trascurato invece è il ruolo di riequilibrio che le foreste, i boschi, gli oceani e i mari svolgono a protezione della vita. Foreste – che l’habitat umano riduce e mette a rischio – e oceani assorbono il calore e circa il 60% della CO2. Gli oceani sempre più deposito di plastica e di rifiuti inquinanti e non biodegradabili.

Foreste e oceani, che sono la prima grande risorsa per rallentare, il progressivo riscaldamento del pianeta e le sue conseguenze nefaste, che porteranno inesorabilmente al rischio di estinzione della nostra specie.

Riflettere

Questo è l’invito della XXII Triennale di Milano. Riflettere su come si possa restituire alla sfera naturale quanto negli ultimi decenni, le è stato sottratto. Un progetto di compensazione nel rapporto tra Uomo e Natura, e invito a ripensare la Natura non come una sfera vitale opposta e diversa da quella che abbiamo progressivamente colonizzato e compromesso. Questo è il messaggio che questa edizione della Triennale rivolge a tutti noi.

«Abbiamo bisogno di una geopolitica che coinvolga gli Stati, i governi le municipalità, le grandi imprese della rivoluzione digitale e le aziende multinazionali dell’energia, i centri finanziari di tutto il mondo in una sfida per la sopravvivenza della specie umana. Una sfida che aiuti superare le differenze e le idiosincrasie che ancora oggi contraddistinguono la politica internazionale dei governi, che aiuti capire che ogni scelta autoreferenziale, ogni ispirazione sovranista indebolisce e rallenta il fronte di una campagna globale per rallentare e invertire il cambiamento climatico.»

Queste le parole rivolte al Presidente Sergio Mattarella e al pubblico.

«Creare ponti di conoscenza e sperimentazione, condividere azioni e politiche rigenerative, fare comunità delle esperienze e dei progetti, superare i muri e i confini, sia di tipo nazionale, che di tipo disciplinare, è infatti l’unico modo per affrontare una sfida decisiva per il futuro dell’umanità.»

Le installazioni e i progetti contenuti in questa Esposizione sono un invito preciso e puntuale a tutti noi; un invito a ripensare il nostro stile di vita, i nostri costumi, le nostre scelte quotidiane.

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Agire

La verità è che oggi non possiamo eludere nessuna delle soluzioni che possano avere effetti positivi nel contrastare lo squilibrio tra Uomo e Natura: una diversa dieta che contribuisca alla riduzione degli allevamenti intensivi, un uso quotidiano e costante delle energie rinnovabili, una riduzione dei consumi di energia fossile, l’abitudine a riusare e riciclare materiali e prodotti che altrimenti diventerebbero scarti e rifiuti. Favorire i progetti di forestazione urbana.
Presenza nelle scuole di tutto il mondo di corsi e laboratori sul cambiamento climatico che permettano alle generazioni più giovani di condividere un sapere progettuale, scientifico e creativo aggiornato e capace di incidere sulla realtà.
Scelte che aprono il campo a nuove forme di comunità, di cooperazione, di collaborazione creativa.

Il messaggio più forte di questa XXII Triennale è dunque e soprattutto positivo, come è giusto provenga da un’istituzione che chiama le culture del progetto a immaginare il futuro del mondo. Oltre alla denuncia degli enormi rischi a cui andiamo incontro come specie vivente, la XXII Triennale ci racconta come la sfida ambientale porti con sé anche la consapevolezza che il mondo che potremo costruire potrà essere migliore, più equo, più bello e aiutarci ad abitare il pianeta rigenerando la vita e gli spazi abitati dalle nostre comunità viventi in tutte le parti del pianeta Terra.

Bee Awards

Alla cerimonia di apertura della XXII Triennale sono stati consegnati i Bee Awards, assegnati da una giuria internazionale a tre progetti sulla base dell’accuratezza della loro interpretazione del tema e della qualità e rilevanza delle idee proposte.

I premi – Golden Bee, Black Bee e Wax Bee – realizzati da tre artisti italiani: Chiara Vigo, Olì Bonzanigo e Bona Calvi, sono stati consegnati ai vincitori. Australia (Golden Bee), Austria (Black Bee), Russia (Wax Bee).

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